top of page

Blog | Grazie, Presidente

  • Immagine del redattore: Manuel De Maria
    Manuel De Maria
  • 14 feb 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Caro Professore e Presidente del Consiglio Giuseppe Conte. Mi chiamo Manuel ho 19 anni, vivo in Sicilia, ad Acireale e ho una grande passione per la politica e per il mondo che ad essa gira attorno. Le scrivo queste poche, spero apprezzate, righe, per esprimere tutto il mio rispetto e la profonda fiducia che in Lei ripongo.

La mia “adolescenza politica” è nata con Lei. Troppo piccolo prima e non realmente interessato a seguire un dibattito politico che non era consono per un paese come il nostro.

Fu nel 2018, a seguito delle elezioni politiche, che cominciai ad avvicinarmi al mondo della politica. Fu proprio Lei, allora sconosciuto ai più, a infondermi curiosità in quanto volto nuovo proposto dal Movimento 5 Stelle. Ho sofferto, per un anno e più, la dura (si fa per dire) legge della Democrazia Parlamentare che vedevano al Governo due partiti che non condividevano il mio ideale politico rivolto alla sinistra, quella sinistra che fu di Berlinguer, una sinistra sociale e umana, ben diversa da quella di oggi, anche a causa dei tempi che corrono.

Come è giusto che sia in Democrazia, non condivisi molto del Suo operato (dove “Suo” è inteso come collante per due compagini di Governo tra di esse distanti, dunque non direttamente responsabile di scelte di partito).

Quando arrivò l’agosto del 2019, io avevo finito il mio quarto anno al Liceo Linguistico, quando successe ciò che tutti ben conosciamo. Fu quel pomeriggio di fine agosto, con il suo discorso alle Camere, che io capì cosa vuol dire essere degni di rappresentare l’Italia e il suo popolo. Proprio il popolo, una parola così tanto abusata dalle destre, cominciò a fidarsi di Lei, ad avere fiducia anche nel suo secondo mandato che, nonostante non corrispondesse ancora pienamente ai miei ideali politici, vedeva una forza liberale e democratica di centro-sinistra.

Fu a quel punto che il mio interesse nella politica raggiunse le sue soglie più alte, non più concernenti l’essere formalmente informati su ciò che accade attraverso le notizie del telegiornale. A settembre del 2019 seguì il congresso che Italia Viva fece a Catania. Ben presto, però, mi pentì di essere stato un loro sostenitore.

Ad ottobre del 2019 mi misi in gioco nel mio piccolo (piccolissimo!), candidandomi come rappresentante d’Istituto nel mio Liceo portando avanti un progetto a me e a Lei tanto caro. Quello del giornalismo. Deve sapere infatti che nel 2018 vinsi un premio di un progetto indetto da Repubblica, grazie ad un articolo sull’importanza di parlare delle proprie malattie. Io, nel 2017, scoprì di essere un ragazzo diabetico.

Non volendomi allontanare dal discorso cardine, il 2020 fu l’anno più difficile per tutti noi. Il mio pensiero andava a Lei. Che dovette scontrarsi non solo con una compagine politica che desiderava dettar legge, ma, soprattutto, con una pandemia mondiale che mette ancora oggi a repentaglio le nostre vite, le vite dei nostri cari. Fu coraggioso, Lei, a prendere delle decisioni impopolari. Si sa, dopotutto, che ciò che è impopolare è spesso giusto e ciò che è popolare spesso porta consenso. Il mio quinto ed ultimo anno a Liceo, da quel mese di marzo, fu un’anomalia. Anche il mio Esame di Stato, la Maturità, fu fuori dall’ordinario. Quel 19 giugno 2020, data del mio esame, io fui felicissimo di tornare a scuola. E questo lo devo a Lei e alla Ministra Azzolina.

Ma il peggio non era passato. Un uomo delle istituzioni come Lei continuò a lavorare sodo, non senza sbagli ma si sa, chi è senza peccato scagli la prima pietra. Dunque, Lei a differenza degli altri, ammise i propri errori.

Continuò con dedizione e impegno a combattere la pandemia con ogni sforzo, anteponendo gli interessi delle persone agli interessi della politica. Lei si è impegnato fino alla fine, portando a casa i fondi europei del Next Generation EU, portando a casa aiuti per milioni di persone in difficoltà.

Fino a quando qualcuno mise di fronte i propri interessi, giocando con la vita delle persone. Vede, mi vergogno dunque di aver sostenuto quel partito, che in un momento di difficoltà antepose l’egoismo all’altruismo.

Lei ce l’ha messa tutta, e di questo la ringrazio, la ringraziamo, a nome di milioni di persone.

Grazie a lei io ho deciso di iscrivermi alla Giovanile del Partito Democratico. Il mio impegno per la politica non può e non deve esaurirsi adesso.

Il mio esempio sarà Lei.

Grazie e buona fortuna.

Manuel

Comments


Modulo di iscrizione

Il tuo modulo è stato inviato!

  • Facebook
  • Instagram

©2020 di Lo Scacchiere politico. Creato con Wix.com

bottom of page