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Blog | Caro Sergio, concedici un bis.

  • Immagine del redattore: Manuel De Maria
    Manuel De Maria
  • 13 nov 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Il semestre bianco ci accompagna da agosto 2021, ma il chiacchericcio sul prossimo presidente della Repubblica e fin troppo insistente

Caro Sergio, quel lontano 31 gennaio del 2015 ti proclamò Presidente della Repubblica. Quella figura istituzionale che tanto abbiamo invocato durante il periodo pandemico, che tanto abbiamo considerato come punto di riferimento in una difficile situazione mai vista prima. A dirti la verità, caro Sergio, ne hai viste di tutti i colori. Cinque governi (sei, a breve?) in un singolo mandato di 7 anni non sono mica pochi. Anzi. C'è qualcuno, nel ramo destro del Parlamento vorrebbe trasformarti da simbolo rappresentativo del nostro ordinamento parlamentare a capo di governo a tutti gli effetti.

C'è chi poi fa anche buon viso a cattivo gioco. Insomma, ricordi quando chiedevi responsabilità politica nel periodo più duro dell'era Coronavirus e, in una fase fondamentale in cui iniziammo a vaccinarci, alla fine, chi era seduto di fronte ai banchi del Governo Conte II lo fece cadere guardandolo dritto negli occhi?

Ecco. Non deve essere stato facile nemmeno quello, soprattutto vista la personalità del successivo Capo di Governo che tu stesso designasti. Insomma, un certo Mario Draghi, non uno qualsiasi. Lo chiamasti "Governo d'Unità" (o Governo dei migliori...).

Caro Sergio, menomale che avevi chiesto l'unità. Da quel 13 febbraio 2021 (giorno dell'insediamento del Governo Draghi; ndr) ne abbiamo sentite di tutti i colori. Specie da quel partito che è entrato nella maggioranza da "terzo" in comodo e non per reale volontà d'aiuto. Un'alleanza così larga da estrema destra a centro-"sinistra" onestamente solo tu, caro Presidente, potevi compattarla.

Caro Sergio, sta attento agli ipocriti: troppo spesso sui quotidiani leggiamo "Ammiro, rispetto, adoro, venero, contemplo il nostro Presidente Mattarella" ma poi, sempre quegli ipocriti, si divertono a stare con un piede nella maggioranza e con l'altro all'opposizione, provando a dettare legge al Capo del Governo. Perlomeno, fino a quando i sondaggi lo richiedono.

C'è tanto nervosismo attorno a Chigi, perlomeno da quando il Carroccio e il Paritito del Nazareno si trovano a doversi guardare in faccia al Consiglio dei Ministri. Anche perché chissà quante volte è stato ipotizzato nelle file dell'ex Lega Nord di far cadere il Governo.

Caro Sergio, poi è iniziato il semestre bianco. Pensavi di poter riposare? Ti sbagliavi. Il chiacchericcio sul tuo successore è iniziato ancor prima del tempo. Abbiamo tutti aspettato i risultati delle amministrative, dopodiché, sempre in seguito alle "adorazioni" dei vari partiti (Ammiro, rispetto, adoro, venero, contemplo il nostro Presidente Mattarella, ndr) è già iniziato il valzer del posto vacante che lascerai al Quirinale. C'è addirittura chi ha pensato a Berlusconi (!). Sì, proprio quel Berlusconi, che durante le udienze si trova impossibilitato a partecipare a causa di strani interventi medici.



Tutti però parlano di Draghi. Anche chi non è nella maggioranza! Incredibile vero? No... Le cose non stanno così, caro Sergio. In realtà qualcuno spererebbe nel tuo bis, almeno fino al termine della legislatura naturale per il Governo Draghi. Ma questo "qualcuno" è decisamente la minoranza, tant'è che i giornali t'hanno visto cercare casa a Roma. Altri sopporterebbero quel "banchiere voluto da Bruxelles" (Giorgia Meloni sei tu?) giusto per poter catalizzare il proprio ingresso a Chigi e sfruttare l'onda favorevole dei sondaggi. Ti stanno sfrattando, praticamente.

Ma che ne è stato di tutto quel rispetto e adorazione che tanto ti porgevano se alla fine il totopresidente è iniziato a ottobre?

Non si rendono neanche conto che la politica vive alla giornata e se a fine gennaio pensano di poter tornare alle urne, in realtà potremmo ritrovarci un Governo Tecnico dei Migliori II che affosserebbe definitivamente qualche leader che si decanta al fianco degli italiani.

Caro Sergio, sei l'ultima figura istituzionale alla quale possiamo veramente affidarci. Fa finta che il Quirinale sia un'ottima fetta di torta o una buona pizza. Concedici un bis. E se non vuoi ti consiglio di riposare e riprenderti. Con Renzi non si sa mai. Magari ci esce davvero un Berlusconi al Quirinale...

Caro Sergio, l'importante è svegliarsi poi dall'incubo.

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