Delirio di "omnipotenza" (o nihilpotenza?)
- Manuel De Maria
- 13 dic 2021
- Tempo di lettura: 4 min
Alla festa dell'Atreju, alla quale ha preso parte anche Enrico Letta qualche giorno fa, la leader di Fratelli d'Italia si lancia in qualche intervanto distopico
Questa mattina girovagando nella sezione "Politica" di Repubblica mi sono imbattuto nelle recenti dichiarazione di Giorgia Meloni al suo ultimo giorno all'Atreju, la festa dei giovani di destra, organizzata ogni anno dal 1998, oggi da Gioventù Nazionale nonché gruppo giovanile di Fratelli d'Italia, e sono rimasto spiacevolmente stupito, ancora una volta, dall'intelligenza comunicativa della leader di estrema destra. Ma un attimo, andiamo con ordine: i temi trattati sono tanti e le cose da dire anche troppe.

Repubblica: presidenziale o parlamentare?
In ordine tratterò quanto scritto nell'articolo di Repubblica, stamattina.
Le prime dichiarazioni della Meloni fanno capo alla necessità di sovvertire la composizione parlamentare della nostra Repubblica per farla mutare in una presidenziale. È vero, l'idea non è uscita adesso e, anzi, da tempo è un punto di grande importanza nel programma elettorale di Fratelli d'Italia. Il problema è ribadirlo adesso, a poco più di un mese dall'elezione del Capo dello Stato, sfruttando l'onda del consenso espresso nei vari sondaggi. Il partito di estrema destra, infatti, è quotato a circa il 20% nel panorama politico. E non è un caso che a portare avanti questa battaglia sia solo la Meloni.
La politica oggi non solo non è uguale a quella di qualche anno fa, grazie all'avvento dei vari social media che apportano una sostanziale al metodo e alle strategie comunicative, ma è anche in continuo cambiamento e forse nel pieno della sua mutazione. Da un paio di anni, infatti (mi viene da prendere come punto di riferimento le Europee del 2019; alle Politiche del 2018 andava avanti ancora "il gruppo") la strategia politica portata avanti non verte più sull'idea del partito o, in egual misura, dalla filosofia di pensiero del leader (che in realtà è la stessa cosa) ma sull'immagine, la presenza, del leader stesso. Non è un caso che la popolarità di Salvini sia cresciuta dal momento che lo si può trovare dal lunedì alla domenica in qualche salotto televisivo, se da Del Debbio o Giordano ancora meglio. Giorgia Meloni sta, appunto, cavalcando il momento: forte dei sondaggi, forte dell'influenza politica e cosciente del fatto che, se si andasse al voto subito dopo le elezioni del Capo dello Stato, avrebbe la forza numerica in Parlamento per poter approvare una riforma costituzionale di tale importanza. E, a quel punto, basterebbe solo continuare ad essere influente per poter essere Capo di Stato in una Repubblica Presidenziale.
Io, onestamente, mi tengo stretta volentieri la rappresentatività parlamentare come accade dal 1946.

Berlusconi patriota...
Sì, ci siamo dovuti sentir dire anche questo. Al di là delle dichiarazioni francamente fuori luogo di Giuseppe Conte, ma politicamente, lo ammetto, necessarie, per qualche ragione, ai 5Stelle (che, nonostante tutto, non appoggiano la scelta del candidato ex Primo Ministro), adesso abbiamo anche una nuova immagine di Silvio Berlusconi, descritto come patriota.
C'è da dire che, seppur velatamente, gli interventi di Giorgia Meloni vertono tutti verso un euro-scetticismo, tanto da non sapere se "Draghi è un patriota", per poi passare all'attacco del Partito Democratico che, secondo lei, è asservito agli interessi francesi tanto da considerare Palazzo Chigi l'ufficio stampa dell'Eliseo e Enrico Letta il Rocco Casalino di Macron. Non scherzavo quando parlavo di deliri di "omnipotenza". Questa velata accusa cospirativa all'attuale Governo, che lei sostiene essere filo-francese e, se entrassi nella sua testa potrei anche immaginarlo, "succube di burocrati e banchieri di Berlino e Bruxelles", non regge comunque il gioco se pensiamo che, appunto, lei vorrebbe Silvio Berlusconi al Quirinale. Ah, attenzione: anche il povero Berlusconi è vittima di abusi delle "consorterie europee", che l'hanno sollevato dall'incarico di Primo Ministro, nel 2011, perché non disponibile a firmare trattati che invece firmò poi Monti. Eravamo solo a rischio default e fanalino d'Europa in termini di crescita, cara Giorgia.
Ma niente, Berlusconi è patriota. Che poi possiamo sfatare un mito: cosa vuol dire patriota?
Ci provo io. Questo:
Difesa della famiglia?
Alla fine, il solito ever green: la famiglia tradizionale. La Meloni, però, fa il giro, entra dalla porta del retro. La cito: -"Ho passato l'infanzia a invidiare chi aveva un padre e famiglie numerose tutte attorno a un tavolo. I figli non si comprano al supermercato, per poi magari abbandonarli come fossero giocattoli rotti quando non ci servono più, come è accaduto".
Già, Giorgia, è accaduto molto spesso. Gli abbandoni riguardano la famiglia tradizionale, proprio quella che difendi a spada tratta e che, secondo te, è oggetto di "attacchi" da parte di chi la famiglia vorrebbe allargarla. Eppure, non appoggi la possibilità che le coppie omosessuali possano prendere a carico una figlia, un figlio. Non dai neanche l'opportunità di scegliere. Meglio gli abbandoni, meglio la famiglia tradizionale. Anche qui, cara Giorgia: cosa vuol dire "famiglia tradizionale"? A casa mia, la famiglia è un nucleo sociale nel quale ti senti di appartenere, che ti dà una casa, che ti fa crescere, che ti dà un motivo in più per andare avanti. Poco importa se in questa famiglia ci siano due padri, due madri, o una madre e un padre. L'importante è che ci siano due persone che si prendano cura di una una bambina o un bambino che, nel caso che tu prendi in questione, sono abbandonati proprio da una famiglia tradizionale.
Concludo (e conclude): -"Combattere la discriminazione contro gli omosessuali, non c'entra niente con l'identità biologica". Peccato che tu la discriminazione contro gli omosessuali non l'hai mai combattuta, anzi. Hai esultato quando una legge a favore dei più "deboli" non è passata.
Giorgia, non fare la morale.
E, per favore, non avere deliri di onnipotenza.
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