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L'Italia dei referendum. Che succede?

  • Immagine del redattore: Manuel De Maria
    Manuel De Maria
  • 14 set 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Nelle ultime settimane abbiamo spesso sentito parlare di raccolte firme per i quesiti referendari. Eutanasia, giustizia, caccia e adesso anche cannabis. Di cosa si tratta e, soprattutto, com'è possibile tanta affluenza ed altrettanto silenzio mediatico?


Si apre la stagione dei referendum in Italia


Diverse settimane fa Marco Cappato, famoso per la vicenda Fabo, si fece promotore per la partenza della raccolta firme per il referendum sull'eutanasia legale, tanto supportata online e da tanti, tantissimi cittadini e cittadine. Sembrava, di fatto, un pesce fuor d'acqua, Cappato, quando scoprì d'aver raggiunto più di 500.000 firme in così poco tempo (al momento della scrittura di questo pezzo siamo a quota 1.000.000).

Pochi giorni fa è nata, dallo stesso gruppo promotore, la raccolta firme per depenalizzare il possedimento di cannabis rendendola, di fatto, legale. Nello specifico: viene eliminata la pena nel caso in cui la cannabis venga detenuta (o coltivata) nei limiti di legge (non venga usata per traffici illegali) e che venga rimossa la sanzione di sospensione della patente per il SOLO mantenimento (e dunque NON sospensione per guida dopo aver assunto cannabis). Ma come è possibile che in appena 72 ore (notti comprese!) siano state superate le 330.000 firme? Semplice. Grazie alle firme digitali tramite SPID, ed è un risultato incredibile!

Il 20 luglio di quest'anno, infatti, nel Decreto Legge Semplificazioni veniva aggiunta, grazie a Riccardo Magi, la possibilità di poter essere partecipi alle raccolte firme grazie anche all'identità digitale

Una piccola, grande rivoluzione, che permette per altro di sfondare il muro delle 500.000 firme richieste ad oggi per poter avallare la raccolta firme ed indire il referendum. E tutto questo non è da sottovalutare.

Due delle raccolte firme più supportate e meno pubblicizzate stanno avendo tantissimo successo sui social e poco risalto tra media tradizionali e partiti politici (se togliamo i promotori, +Europa per la Cannabis e i Radicali per l'Eutanasia, ad esempio). Ciò ci fa capire quanto adesso si stia facendo concreta la possibilità di scavalcare le scaramucce dei partiti che giornalmente contrabbattono su argomenti davvero poco "sociali" per portare al tavolo proposte che i cittadini sentono davvero e che riguardano, più o meno, la vita di tutti. Non è un caso se, per esempio, la tanto snobbata eutanasia stia avendo una risonanza a livello nazionale: superata la soglia del 30 settembre (termine massimo per la raccolta firme per indire un referendum) si va al voto, senza se e senza ma; i partiti, a quel punto, non potranno più metter bocca su nulla. Si tratta solamente di votare (quorum permettendo) e, di fatto, abrogando (nel caso della cannabis e dell'eutanasia) norme ad oggi esistenti.

Non solo. Si sta facendo strada anche la raccolta firme per il referendum anti caccia, così come quello per la giustizia che, nonostante tanti proclami e pubblicità da parte dei partiti, sembra arrancare rispetto agli altri.

Si sta aprendo un nuovo fronte per la stagione dei referendum, che però non è da sottovalutare. Anche se è alquanto probabile, a questo punto, che il numero minimo venga quanto meno raddoppiato, portando così le firme richieste minime da 500.000 a 1.000.000, rimane il fatto che, ad oggi, i grandi influencer del web questi numeri li muovono con una semplice storia o con un banale post. Dunque, è da monitorare assolutamente la situazione, fermo restando che la raccolta firme è solo un semplice step e che, di fatto, c'è bisogno del referendum vero e proprio per abrogare o confermare un legge.

Ma aspettiamoci di tutto. Renzi ha dichiarato di voler raccogliere firme per un referendum sul reddito di cittadinanza, ma non escludiamo che il periodo dei referendum sia appena cominciato.

Uno scacco alla politica conservatrice e proibizionista che, ancora nel 2021, ci tiene imprigionati a qualche decennio fa e che adesso, grazie alla voce dei cittadini, può essere superata e sconfitta. Una grandissima opportunità ci è data. Non sprechiamola.

C'è tempo fino al 30 settembre per firmare in favore dei quesiti referendari a cui si vuol prendere parte. In basso, le iniziative referendarie che sostengo:








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