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L'ostruzionismo che uccide i diritti. Il DDL Zan si arena (al Senato)

  • Immagine del redattore: Manuel De Maria
    Manuel De Maria
  • 9 lug 2021
  • Tempo di lettura: 3 min

Il disegno di legge, passato alla Camera con larga maggioranza, approda al Senato con qualche malumore di troppo

Il tanto discusso DDL Zan è fermo al Senato in attesa di essere modificato (o almeno, questa è la volontà), dopo la votazione a larga maggioranza nel novembre dello scorso anno, dove, oltre ai voti della maggioranza giallorossa di PD e 5 Stelle, insieme a qualche altro partito minore della coalizione, vennero confermati positivamente anche i voti dai deputati di Italia Viva. Da quel momento il disegno di legge è atteso per la conferma definitiva al Senato, dopo scontri social più o meno infuocati, tra influencer e politici, con l'opinione pubblica che spinge per l'approvazione immediata della legge ma che vede un alto muro da parte del centro destra e, (che novità!) anche adesso da Italia Viva. Fa notizia, infatti, l'ostruzionismo di Matteo Renzi, che dopo aver approvato alla Camera il disegno di legge così com'è, oggi, insieme a Lega e Forza Italia (con il Vaticano sullo sfondo e Fratelli d'Italia sempre contro) chiede la modifica della stessa, a detta sua, per portare a casa la legge e non rischiare con il pericolo di affossarla per anni.

Quali sono i punti controversi e cosa propone Renzi?

Nel concreto: il punto controverso e che mette d'accordo destre e Renzi è quello della giornata contro l'omotransfobia da dedicare, in particolare, nelle scuole e che risulta particolarmente criticata in quanto essa si considera un indottrinamento della cultura omosessuale e transessuale nei bambini. Così, ovviamente, non è. Mi spiego. Alle ragazze e ai ragazzi viene insegnato il rispetto per questa categoria di persone (purtroppo ancora oggi dobbiamo parlare di "categoria") e viene dato il messaggio che crescere con due madri, con due padri, non è abominio, bensì una cosa normale. Non c'è il tentativo dunque di rendere omosessuali i bambini, ma di renderli rispettosi nei confronti di una cerchia di persone che ad oggi viene mal vista soprattutto a destra. Un po' come se la sensibilizzazione sul bullismo fosse indirizzata a non far diventare i ragazzi bulli, invece che insegnar loro che il bullismo è sbagliato e bisogna sempre rispettare un'altra persona.

Il Vaticano si è espresso con preoccupazione in tal senso, richiamando i patti Lateranensi. Polemica spenta (e ridicola) dal Presidente Draghi che ricorda, in Parlamento, che l'Italia è uno stato laico.

Come sostituire la legge?

Matteo Renzi nel corso della sua diretta Facebook di ieri ha ribadito di come bisogna trovare un compromesso se si vuol mandare avanti la legge. Un po' furbescamente ha ribadito come i suoi, al Senato, daranno sicuramente il voto e che i malumori nascano nel Partito Democratico (quando, invece, il Partito Democratico chiede non solo di non usare il voto segreto, ma voterà in maniera compatta). A mancare, invece, sembrano essere proprio i voti del leader di Italia Viva che in cuor suo sta cercando di diventare il trait d'union tra le destre e il centro sinistra. Viene così proprosto il DDL Scalfarotto, presentato nel 2018 che vede fra i firmatari, per altro, anche il deputato Zan. Il senatore Renzi per altro vanta il suddetto disegno di legge come migliore di quello attuale, ma vediamolo nel dettaglio nelle due immagini a confronto (prima foto DDL Zan, seconda foto DDL Scalfarotto):


Come si può notare nei due testi mancano i riferimenti, importantissimi, ad identità di genere, al sesso e alla disabilità che nel DDL Scalfarotto mancano completamente. Aggiungere diritti non nuoce nessuno, levarli sì.

Il voto al Senato è comunque previsto per Lunedì 13 luglio. Gli accordi al tavolo non sono stati raggiunti, bocciate le richieste di Fratelli d'Italia e di Lega-Italia Viva. Con lo scrutinio segreto comunque si rischia, ma non nella compagine giallorossa. Il dubbio è che molti di Italia Viva possano defilarsi per fare lo sgambetto al contrario di quanto riporta Renzi, che la legge possa essere bocciata e che si debba attendere altro tempo, magari mesi o anni, per poter avere una legge in difesa di quelle categorie che tutt'oggi vengono pesantemente discriminate. Il PD sembra pronto all'ennesima battaglia alla conta dei voti. Si spera che il buon senso prevalga e che vengano affossate le ideologie politiche al fronte di garantire diritti ai cittadini. Anteporre la vita delle persone è più importante del consenso politico.


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